Stare sulle spine – Editoriale

Stare sulle spine – Editoriale

“Still, on the whole, journalism is the most underestimated, the least explored of literary mediums”
Truman Capote

Brusio di fondo che si trasforma in chiasso assordante allo scoppio ciclico delle falle della nostra esistenza sociale e social: per silenziare il rumore ci vuole concentrazione, e uno sforzo di immaginazione per proiettarsi altrove e coltivare spazi che da questo vengano risparmiati. Da un simile esercizio nasce Spinosa, a partire dal bisogno di riappropriarsi di due elementi: il tempo e il dialogo. Abbracciando la definizione di slow journalism, i progetti di Spinosa richiedono pazienza, riflessione, ricerca, e un tipo di osservazione che sia più ampio del tempo effimero di una notizia. 

Fondato da un gruppo di amici all’interno dell’associazione Kinodromo, il progetto editoriale Spinosa sostituisce l’hub delle idee del LOFT Kinodromo e si integra con il foyer dell’Europa Cinema, creando uno spazio nuovo e aperto in cui chi abbia qualcosa da dire possa passare e fermarsi per qualche tempo, lasciando dietro di sé il racconto di istanze sensibili, pungenti.

L’anima cinefila del progetto si rispecchia nelle suggestioni della grafica, dal logo grondante sangue rosa shocking in cui riecheggiano le locandine dei B-movies horror, al rumore di sottofondo che altro non è che il fotogramma finale di una pellicola d’archivio, sporcato dalla polvere che se illuminata si trasforma in scintillio. 

Il principale format che abbiamo scelto è quello dell’intervista, perché nonostante l’impressione sia quella di essere immersi in un flusso di comunicazione continuo, onnipresente e onnivoro, quello che sentiamo è l’assenza di un dialogo costruttivo che favorisca il tempo dell’ascolto, sollevi questioni spinose, susciti domande e rinunci alle facili risposte. Riappropriarci della lentezza, indagare il presente attraverso le arti, la cultura e i movimenti che lo caratterizzano, e ampliare lo sguardo è quello che ci viene più naturale, per cui non sorprendetevi se prossimamente sentirete parlare di fotografia nelle bidonville, viaggi negli Stati Uniti delle armi da fuoco, astrologia e parklets urbani.

La redazione



Immagine di Irene Artuso