Bologna è gemellata con la città di Portland, Oregon, USA.
A Bologna sono in pochi a saperlo, e nemmeno al Kinodromo lo sapevamo, almeno fino a quando non è arrivata una comunicazione dal Comune che ci avvisava che la nostra start-up era stata selezionata per un viaggio di studio a Portland in occasione del decimo anniversario del gemellaggio fra le città.
Le due città non saranno proprio omozigote ma a buon diritto sono state gemellate. Ci sono parecchie cose in comune: hanno più o meno gli stessi abitanti (anche se Portland è molto più estesa), entrambe hanno un’importante facoltà di medicina e degli istituti medici di rilievo, ma soprattutto sia Bologna che Portland sono considerate nel loro contesto nazionale città “di sinistra”, a “misura d’uomo” e con una particolare vivacità intellettuale.
Quello che però abbiamo scoperto raccogliendo informazioni sulla città è che la gente di Portland ama il cinema indipendente e la città è piena di “Kinodromo-like theatres” (tipica espressione dell’Oregon di mia invenzione), ovvero cinema che proiettano cose difficili da vedere altrove. Dai film indipendenti europei fino ai documentari su temi sociali, gli abitanti di Portland sono appassionati di tutto ciò che cinematograficamente è di nicchia.
Probabilmente questo è dovuto al fatto che il sogno degli anni 90 è ancora vivo a Portland (se non sai di cosa parlo, guarda immediatamente il video in fondo al post).
E quindi, come inviata del Kinodromo a Portlandia sto cercando prima di tutto di capire come quest’amore per il cinema “strano” possa convivere con la cultura cinematografica mainstream della west coast USA (l’Oregon confina a sud con la California).
A volte le apparenze ingannano. Per esempio, sono reduce da una cena in cui all’ingresso veniva chiesto agli invitati di appiccicarsi sul petto un adesivo col proprio nome “in order to socialize” (gh..). Epperò poi mi sono ritrovata a parlare per ore del cinema dei Fratelli Taviani e di Mastroianni con un cinefilo americano che ne sapeva senz’altro più di me. Questo tizio, molto simpatico, è poi venuto fuori essere finanziatore di un film indipendente (QUESTO) che vanta fra i suoi protagonisti il figlio disabile di Walter White (RJ Mitte).
Il film è un fantasy-thriller ambientato a Portland e racconta di una “tragedia silenziosa” e dei suoi effetti su una casa, sul suo proprietario e sulla coppia di custodi, un critico di musica classica e sua moglie, che è in un viaggio di curativo nientemeno che in Italia. Pare che sia stato selezionato da molti festival di cinema fantasy in tutto il mondo, ma che fatichi a trovare una distribuzione su larga scala negli USA.
Naturalmente, lo proporrò al gruppo programmazione del Kinodromo. Non credo che ce lo possiamo perdere.
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Ed ecco invece il video che dovete vedere per capire la gag
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